Per comprendere la portata di un eventuale aumento, anche minimo, dei tassi d’interesse in America e per capire quanto questa possibilità sia abbastanza assurda nelle condizioni attuali del budget federale, basta fare dei semplici calcoli.

Attualmente il governo federale, per ripagare gli interessi sui titoli di stato emessi, spende una cifra pari a 345 miliardi, che rappresenta il 5,3% della spesa pubblica totale.

Puo’ sembrare una parte insignificante del budget nazionale, ma in realtà essa è più di quattro volte quello che il governo spende per l’edilizia pubblica e per l’istruzione primaria e secondaria e otto volte quello che spende per la ricerca, lo spazio e la tecnologia.

In tale scenario, cosa succederebbe se vi fosse un aumento di appena l’1% dei tassi d’interesse, ossia l’incremento che, secondo il FOMC, dovrebbe effettivamente avere luogo l’anno prossimo?

In quel caso, la spesa per gli interessi sul debito del governo federale salirebbe da 345 a 530 miliardi, arrivando cosi’ a una cifra che, tanto per fare un esempio, è superiore ai costi del ben noto programma di sanità pubblica Medicaid.

E un aumento di due punti percentuali, che secondo alcuni avrebbe luogo entro il 2023, che effetto avrebbe?

La spesa per interessi arriverebbe a 750 miliardi di dollari, ossia quasi tutto cio’ che il governo spende per la difesa…

Le previsioni del FOMC sull’aumento dei tassi non si spingono mai oltre questa soglia del 2%. Ti sei mai chiesto perché?

Il motivo è che un aumento del 3%, quindi di appena un punto percentuale oltre questo livello di guardia, sarebbe sufficiente a spingere la gestione del budget federale nel baratro.

In tal caso infatti il governo arriverebbe a spendere solo per gli interessi quasi 1 trilione di dollari, cioè circa il 20% del totale delle entrate fiscali federali, pari al budget speso ogni anno per le pensioni e la sanità.

A questo punto, potresti dire: che cosa importano questi paragoni con la spesa pubblica, visto che nel sistema finanziario moderno i governi possono stampare tutti i soldi che vogliono?

Certo, la Federal Reserve potrebbe, in teoria, stampare tanti dollari quanti ne ha bisogno il governo per pagare gli interessi. Ma in tal caso non farebbe che peggiorare l’inflazione, ossia proprio il fattore che la sta costringendo ad aumentare i tassi…

In sostanza, l’aumento dei tassi incrementerebbe la spesa pubblica, costringendo il governo a emettere piu’ debito, il quale a sua volta costringerebbe ad ulteriori aumenti dei tassi, in un circolo vizioso senza fine…

In tal caso, diresti tu, visto che non si puo’ aumentare la spesa pubblica, perché non si attua una politica di riduzione di questa spesa, in modo da avere piu’ spazio per ulteriori aumenti dei tassi?

Da questo punto di vista, pero’, non c’è molto margine di manovra, anzitutto perché gli USA hanno un governo democratico, basato cioè proprio sui principi di aumento della spesa pubblica; in secondo luogo, perché l’80% delle voci di spesa del bilancio federale ricade nella categoria delle “spese obbligatorie” (difesa, spesa sociale e tantissime altre.), mentre solo il 20% rappresenta le attività che possono essere ridotte senza mettere in pericolo la stabilità e la sicurezza nazionale.

Anche se per assurdo si potesse eliminare totalmente questo 20% di spesa, cio’ non basterebbe ad ammortizzare l’aumento della spesa per interessi derivante da un aumento dei tassi che raggiungesse la soglia pericolosa del 3%.

Restando sul versante della spesa pubblica poi, bisogna anche notare che già ora il governo non ce la fa a sostenere tutti i suoi obblighi con il budget attuale. Tant’è che all’inizio di questa settimana il Congresso ha dovuto innalzare a 2,5 trilioni il limite del debito complessivo emesso dal governo federale.

Ciò vuol dire che già ora il governo, per poter pagare la previdenza sociale e tutti gli altri obblighi… compreso gli interessi sul debito, ha dovuto aumentare l’emissione di tale debito…

A quanto si dovrebbe portare il limite di emissioni del debito, se si attuasse davvero il programma di aumento dei tassi proposto due giorni fa dalla Fed?

In sostanza, il circolo vizioso a cui accennavo prima (l’aumento dei tassi, che porta all’incremento della spesa per interessi, che porta all’aumento dell’emissione del debito, che porta all’inflazione, che porta all’aumento dei tassi) è già qui tra noi…

Una serie di incrementi degli attuali tassi d’interesse non farebbe che rendere ancora piu’ difficili gli sforzi del Congresso (e la litigiosità dei suoi due schieramenti sul tetto del debito) per rinegoziare ogni volta nuove soglie di debito sempre piu’ onerose.

Tutto questo dunque ci porta alla inevitabile domanda…ma i tassi di interesse aumenteranno davvero?

Il FOMC dice di volerlo… e i mercati, a quanto pare, lo considerano un passo inevitabile. Ma se il bilancio federale fatica già ora a gestire i tassi di interesse attuali…di cosa stiamo parlando?