Sono tre gli indicatori principali che oggi ci dicono come andrà il mercato USA (ad esempio lo S&P500) nel 2019:

  • il VIX
  • il trend dell’oro
  • l’inversione dei tassi

Il VIX

Il VIX è un indicatore che misura i livelli impliciti di volatilità di qualsiasi mercato.

Quando gli investitori si aspettano qualche variazione importante dei trend nel breve termine, spingono in alto i livelli di volatilità implicita.

Al contrario, quando sono fiduciosi nella stabilità a breve termine dei mercati, spingono i livelli di volatilità implicita verso il basso.

Ultimamente, il VIX che riguarda lo S&P500 è sceso a 11 – il livello più basso raggiunto dal mese di agosto 2018 (in effetti, il VIX ha raggiunto 11 solo quattro volte l’anno scorso):

Dal momento che molti investitori considerano il VIX un indicatore “contrarian”, saremmo tentati di pensare che, avendo raggiunto il punto piu’ basso, è tempo di raccogliere i profitti e prepararsi a un imminente collasso del mercato.

In realtà, per usare il VIX in senso “contrarian”, bisogna analizzarlo in modo piu’ accurato.

Ci si dimentica infatti che il VIX può rimanere basso per un periodo molto prolungato, come è avvenuto tantissime volte nel lungo trend a rialzo della borsa americana.

Se ci fossimo basati in modo meccanico sul VIX durante il trend a rialzo decennale delle borse USA, praticamente ci saremmo persi molti dei rialzi spettacolari del Nasdaq o del Nyse.

Il VIX si comporta come gli indicatori tecnici oscillanti – ad esempio, lo stocastico o il commoditiy channel index (CCI) – che spesso restano in territorio ipercomprato per lunghi periodi:

Per tale ragione, è piu’ accurato aspettarsi un certo comportamento del mercato non tanto in corrispondenza di un VIX alto o basso, ma nel momento della rottura di un certo supporto o di una certa resistenza da parte di questo indicatore.

Riprendendo il primo grafico, per instaurare oggi una variazione a ribasso del mercato, il VIX, dopo aver toccato il punto di minimo (cosa che ha appena fatto) dovrebbe poi risalire fino a rompere la prima resistenza a 18 (linea tratteggiata azzurra a destra), dalla quale pero’ sembra essere ancora ben lontano.

Quindi il VIX non ci sta avvisando di alcuna inversione degna di nota dei mercati.

Il trend dell’oro

La natura difensiva dell’oro è la ragione per cui gli investitori acquistano spesso il metallo prezioso quando si aspettano un qualche tipo di evento traumatico nei mercati.

Oggi i prezzi dell’oro non solo stanno calando, ma hanno appena completato un modello di inversione ribassista “a testa e spalle” (figura sotto):

L’altezza di questo testa-e-spalle ci suggerisce che le quotazioni potrebbero scendere al di sotto di $ 1,240 l’oncia – confermando che gli investitori stanno spostando i loro soldi dal metallo giallo per entrare in asset a rendimento più elevato, come le azioni.

La curva dei rendimenti

La linea blu nell’immagine sotto mostra la curva che rappresenta il rapporto fra il rendimento dei titoli di Stato americani a 2 anni e quelli a 10 anni come appariva il 28 marzo.

L’avvallamento in corrispondenza della freccia verde indica quell’anomalia che aveva tanto spaventato i media, per cui il rendimento dei titoli a 2 anni era diventato di poco superiore a quello dei titoli a 10 anni, mostrando quindi un comportamento innaturale degli investitori che in genere anticipa di 1 anno e mezzo una situazione economica recessiva (ne abbiamo parlato qui).

Come spesso accade, pero’, i media diventano distratti quando la notizia perde la sua drammaticità.

Quindi oggi nessun sito o magazine ci ha avvisato che a partire dal 16 aprile (linea gialla), la “pancia” della curva è quasi completamente tornata alla sua normale pendenza, indicando che quella anomalia è durata molto poco:

Infatti, di solito la tanto temuta recessione non arriva in modo automatico dopo la prima inversione dei tassi, ma, come abbiamo detto, ritarda di almeno un anno e mezzo – tempo nel quale avvengono diverse altre brevi inversioni dei tassi.

In poche parole: una rondine non fa primavera e ci saranno altre brevi inversioni dei tassi, prima che la recessione abbia luogo davvero.

Intanto pero’, la scomparsa dell’inversione dei tassi in questo mese è un segno rialzista, in quanto mostra che gli investitori non cercano più la sicurezza dei titoli del Tesoro USA e quindi, come accade per l’oro, stanno vendendo i loro Treasuries per entrare nel mercato azionario.

Lo S&P500 pero’ è vicino ai massimi…

Visto che l’indice di borsa americano è arrivato ai massimi del 2018 (figura sotto), è abbastanza intuitivo che prima di rompere il massimo storico di 2.940 lo S&P500 farà dei ritracciamenti verso il basso, anche piuttosto marcati.

Non bisogna pero’ confondere questi ritracciamenti, dovute a prese di profitto, con una inversione del trend rialzista principale.

Al contrario, se la stagione degli utili continua ad andare bene, prevedo che l’S & P 500 formerà nuovi massimi storici anche in questo trimestre.

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Il team di Segnali di Borsa