Di recente, la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha nuovamente immesso circa 1.000 miliardi di yuan di liquidità (circa 140 miliardi di dollari) nell’economia cinese e ha tagliato i tassi di interesse, stanziando decine di miliardi di dollari di aiuti… il tutto finalizzato a sostenere la domanda interna.
Le precedenti iniezioni di liquidità cinesi, sia dell’anno scorso che del passato, erano avvenute mentre lo yuan era debole.
Questa volta invece l’iniezione di mille miliardi di yuan ha coinciso con un rafforzamento della valuta; e questo è un segnale molto promettente per la continuazione del trend di lungo termine di bitcoin.
Spiego perché…
Stampare nuovi yuan mentre questa valuta è forte rispetto al dollaro, consente a Pechino di fare questo allentamento monetario senza rischiare un crollo paralizzante sui mercati valutari mondiali.
Ora, è da notare che sia bitcoin che lo yuan cinese hanno iniziato un rialzo rispetto al dollaro il 5 maggio, proprio poco prima del nuovo stimolo della PBoC.
Questa tempistica, a mio avviso non è casuale.
Guardiamo il grafico qui sotto:
Come si vede, sia bitcoin (in rosso) che lo yuan (in blu) hanno iniziato insieme la salita contro il dollaro già dal 9 aprile. Appena due giorni dopo il 7 aprile, giorno in cui il ciclo di 320 giorni di bitcoin aveva toccato il suo minimo, come avevo avvisato il 28 aprile sul nostro canale Telegram (si veda quel post per capire cos’è il ciclo di 320 giorni).
Quindi, in sostanza, btc abbandona la fase finale ribassista del suo ultimo ciclo di 320 giorni e inizia la nuova fase ascendente di medio-lungo termine in tandem con lo yuan.
Questo mi fa pensare che Washington e Pechino abbiano raggiunto silenziosamente un consenso informale per consentire allo yuan di rafforzarsi rispetto al dollaro.
Uno yuan più forte infatti non solo conviene alla Cina, perché come abbiamo detto compensa la massiccia stampa di moneta di cui Pechino ha bisogno ed evita una deflazione catastrofica, ma conviene anche a Washington, perché, rendendo i prodotti cinesi più costosi, contribuisce a riequilibrare gli scambi commerciali tra i due Paesi a favore degli Stati Uniti.
A giudicare dall’andamento dei prezzi, questi colloqui “segreti” potrebbero essere iniziati all’inizio di aprile, pochi giorni dopo l’annuncio del Presidente Trump del “Giorno della Liberazione”.
Se lo yuan continua a guadagnare terreno sul dollaro, è probabile che l’attuale rally delle criptovalute acceleri. Questo non tanto per la forza dello yuan in sé, ma perché una situazione di questo tipo consente a Pechino di continuare senza rischi la stampa di denaro, che, come sappiamo, storicamente ha sempre portato a un bull trend esplosivo su bitcoin, come ad esempio nel 2017.
Non sorprende, quindi, che Bitcoin abbia riconquistato i 100.000 dollari.
Il prossimo livello chiave da tenere d’occhio è il massimo storico di chiusura di Bitcoin, vicino ai 106.000 dollari. Quando avverrà una rottura decisa sopra di questo livello, il rally potrebbe continuare verso i 150.000 dollari.