Stiamo entrando nel periodo tanto atteso in cui i danni strutturali causati dal Covid in America verranno alla luce.

Ad aprile infatti ci fu un accordo tra le banche e altre istituzioni finanziarie e le imprese che pagano loro gli affitti, di sospendere i pagamenti per 90 giorni.

Ora che il periodo di tolleranza è scaduto, le imprese dovrebbero riprendere i pagamenti. Ma solo quelle che nel frattempo hanno avuto una vera ripresa delle attività riescono a farlo. Le altre iniziano a mostrare segni di crisi, oppure sono destinate a vere e proprie bancarotte.

Ecco il motivo per cui iniziamo a leggere sui giornali economici sempre piu’ notizie che riguardano fallimenti o altri eventi negativi nell’economia reale americana, come ad esempio:

  • previsti tagli di migliaia di posti di lavoro alla Wells Fargo.
  • circa 36.000 posti di lavoro a rischio nel settore delle compagnie aeree.
  • le bancarotte di Brook Brothers, Muji, GNC e 24 Hour Fitness.

In Italia il governo ha vietato per decreto i licenziamenti, almeno per quelle aziende che vorranno ricevere aiuti governativi.

Questo implica che le ditte desiderose di ricevere i sussidi della UE stanno stringendo i denti, rimandando i licenziamenti e addirittura pagando ai loro dipendenti la cassa intergazione (sperano che il governo si decida prima o poi a pagarla al posto loro).

A causa di questa messa in scena, migliaia di dipendenti fantasma restano ufficialmente occupati, ma in realtà sono già in cassa integrazione.

Ecco il motivo per cui, mentre in America iniziano le bancarotte, in Italia tutto sembra stranamente filare liscio.

Grazie alle “arti magiche” del governo e alla acquiescenza delle aziende, non abbiamo ancora la possibilità di vedere le cose come stanno.

Ma dal momento che nessun governo puo’ vietare i licenziamenti in eterno, prima o poi i dati ufficiali sull’occupazione si schianteranno… e apprenderemo in modo molto piu’ traumatico la verità…