In Segnali di Borsa non seguiamo di solito le IPO (Initial Public Offer, cioè l’offerta di nuovi titoli quotati in borsa).

Il motivo è che le differenze fra la quotazione iniziale di un titolo appena esce in borsa e quella reale che si definisce soltanto facendo passare un certo lasso di tempo sono talmente imprevedibili da rendere impossibile fare un trading con un minimo di cognizione di causa.

Ci sono però delle eccezioni. Ad esempio l’IPO della più importante società petrolifera al mondo, la Saudi Aramco, prevista per l’anno prossimo.

Per capire l’importanza di questo evento, pensa solo al fatto che uno dei motivi per cui l’Arabia Saudita si è finalmente convinta ad accettare un taglio della produzione di greggio è proprio la possibilità di promuovere e far andare a buon fine questa IPO!

Saudi Aramco estrae più petrolio di tutte le compagnie americane messe insieme e gestisce il secondo maggior giacimento di petrolio della terra.

Non fa meraviglia quindi che sia considerato l’asset più strategico del regno saudita.

L’Arabia Saudita ha pianificato di vendere in borsa Aramco con una valutazione di 2 trilioni di dollari.

Ciò vuol dire che il 5% di partecipazione rappresentata dalle quote che verranno messe in borsa dovrebbe valere 100 miliardi di dollari, superando di quattro volte il valore della più grande IPO mai fatta finora, quella cioè del titolo cinese Alibaba:

Dal momento che l’industria estrattiva del regno ha i prezzi di produzione più bassi di qualsiasi altra (meno di 10 dollari a barile) ed ha una riserva di 261 miliardi di barili, la valutazione proposta non è campata in aria, anzi è tutto sommato inferiore a quella reale, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2,6 triliardi di dollari.

Ma questa IPO non è importante solo dal punto di vista strettamente economico.

Le sue implicazioni geopolitiche sono anche maggiori.

Dobbiamo infatti considerare che il regno saudita, anche dopo l’aumento del prezzo di greggio a 50 dollari e nonostante i bassi costi di produzione, ha ancora un bilancio nettamente in perdita.

In realtà le casse dell’Arabia Saudita tornerebbero in attivo (e di poco) solo se il prezzo superasse gli 80 dollari al barile.

Finché ciò non accadrà (e chissà quando accadrà), il regno continuerà ad avere perdite dell’ordine di 90-100 miliardi ogni anno…

Ormai l’Arabia Saudita deve fare i conti con la realtà e ammettere che con la sua economia interamente basata sulla vendita di petrolio, rischia di autodistruggersi.

Ecco perché il governo ha varato un piano incredibilmente ambizioso che, attraverso la privatizzazione di quasi tutti i settori produttivi pubblici e la creazione da zero di nuovi settori industriali, intende liberare per sempre il paese dalla sua storica dipendenza dal petrolio entro il 2030.

Questo piano, se verrà realizzato, sarà uno degli eventi più importanti della storia saudita. Si tratta infatti di un’autentica rivoluzione economica paragonabile al passaggio della Cina all’economia di mercato.

E nella visione proposta dal piano economico del governo, i proventi della vendita in borsa di Aramco saranno il primo passo di questa rivoluzione.

L’Arabia Saudita ha disperatamente bisogno dei fondi provenienti da questa IPO per finanziare questa storica riforma.

Praticamente, il futuro dell’Arabia Saudita e la sua sopravvivenza in una economia globale ormai incompatibile con la sua attuale dipendenza dall’industria petrolifera, sono legati a doppio filo a questa IPO.

Non è difficile quindi ipotizzare che il governo farà di tutto per trasformarla in un grande successo.

Fin d’ora ad esempio, l’aliquota fiscale su Aramco è stata ridotta dall’85% al 50%, allineandosi così agli standard di tassazione internazionali.

Questo taglio fiscale nel breve termine ridurrà le già magre entrate dello stato.

Ma il governo considera il successo di Aramco in borsa così importante da accettare questo ulteriore deficit di bilancio pur di innescare come in un domino tutte le conseguenze positive che ne derivano.

Tanto per cominciare, grazie al taglio fiscale, le entrate nette di Aramco aumenteranno del 300%, rendendo il suo flusso di cassa paragonabile a quello delle grandi industrie estrattive mondiali, come la Exxon Mobil.

La tassazione ragionevole e il flusso di cassa faranno aumentare anche il dividendo della compagnia, attirando ancora più investitori e rendendo quasi scontato l’obiettivo di 2 miliardi di capitalizzazione previsti nella quotazione in borsa di Aramco.

Inoltre, per compensare la perdita di introiti causati dallo sgravio fiscale, il regno ha previsto di farsi pagare le royalties (che restano invariate al 20%) sotto forma di dividendi…

In pratica, Aramco sarà una delle poche compagnie al mondo in cui il dividendo sarà un “obbligo” di stato…

Quando si parla di garanzia sui dividendi…

Con tutte queste premesse, possiamo facilmente ipotizzare che l’IPO di Saudi Aramco non sarà come tutte le altre.

Non solo il suo valore economico supererà quella di ogni altra IPO della storia, ma le sue implicazioni storico-politiche renderanno molto più stabile e quasi “inevitabile” l’aumento di quotazione del titolo, almeno nei primi tempi della sua entrata in borsa.

Considerato che di solito investire nelle IPO è più simile al “gioco d’azzardo” che al trading, siamo di  fronte davvero a un evento unico nel suo genere.

Non meraviglia il fatto che tutte le borse del mondo hanno inviato al governo saudita la loro candidatura per quotare Aramco.

Al momento, l’Arabia Saudita non ha ancora deciso quali mercati saranno toccati da questa fortuna, né quanto sarà la tassa sul capital gain.

Intanto, la competizione fra le borse per accaparrarsi il titolo sale alle stelle…

Dal canto nostro, non possiamo fare altro che aspettare…

Non credo che Segnali di Borsa farà altri articoli su questa IPO, perché quando avverrà sarà certamente coperta da tutti i media economici mondiali (e noi cerchiamo sempre di non doppiare inutilmente le notizie dei media).

Per ora quindi hai già tutto ciò che devi sapere per decidere cosa fare quando ci sarà l’IPO.

Naturalmente, se dovessero subentrare novità in positivo o in negativo che i media non copriranno, te lo faremo puntualmente sapere…

Alla tua prosperità!

Il team di Segnali di Borsa

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