A un decennio dalla crisi finanziaria globale, i segnali che il settore bancario dei paesi sviluppati è entrato nella fase finale del ciclo economico sono chiari: la crescita dei volumi e dei ricavi sta rallentando, con una crescita dei prestiti di appena il 4% nel 2018, il piĂ¹ basso negli ultimi cinque anni.
Secondo una ricerca della McKinsey, piĂ¹ della metĂ delle banche mondiali potrebbe non reggere il peso di una recessione:
Il 60% delle banche non ha rendimenti (Roe) che superano il costo del capitale
In questo quadro desolante, le banche italiane appaiono messe molto peggio di quelle degli altri paesi occidentali.
Per capire il reale stato del mondo bancario italiano non possiamo affidarci al telegiornale o al “Sole 24 ore”, ma dobbiamo spulciare i documenti degli addetti ai lavori.
Come ad esempio questo studio, che affronta un argomento molto piĂ¹ ampio, cioè la frammentazione economica dei paesi dell’eurozona, ma che contiene delle parti che evidenziano le fragilitĂ delle banche italiane.
Vediamo alcuni elementi:
LiquiditĂ disponibile
Le banche francesi e tedesche mostrano di avere molta piĂ¹ liquiditĂ di quelle italiane e spagnole.
Infatti, le prime hanno molta liquiditĂ in eccesso (il 61%) parcheggiata alla banca centrale europea (BCE) e chiedono alla stessa BCE solo il 28% dei prestiti disponibili.
Al contrario, le banche italiane e spagnole hanno poca liquiditĂ in eccesso presso la BCE (il 9%) e chiedono molti piu’ prestiti (il 56% dei prestiti disponibili).
Capitale primario
Il capitale primario è l’insieme di asset detenuti da una banca che dovrebbe coprire eventuali perdite che avverrebbero in una situazione di crisi.
Ovviamente, se questi asset primari perdono di valore, la banca non saprĂ fronteggiare una crisi.
Ora, secondo lo studio, due componenti essenziali del capitale primario, i prestiti e le obbligazioni, sono particolarmente vulnerabili nelle banche periferiche dell’eurozona. Infatti…
Prestiti deteriorati
Le banche dei paesi periferici dell’euro rimangono eccessivamente cariche di prestiti di cattiva qualitĂ , anche se stanno diminuendo:
Obbligazioni
La maggior parte dei paesi delle banche dell’area dell’euro rimane molto esposta al debito pubblico del proprio paese. In percentuale del loro patrimonio netto, questa esposizione varia tuttavia ampiamente.
Ăˆ preoccupante che questa esposizione sia estremamente elevata per le banche situate in Italia, il cui debito è il piĂ¹ rischioso nell’area dell’euro:
Lo studio deduce perciĂ² che in Italia una ristrutturazione del debito in stile greco spazzerebbe via completamente il capitale primario di classe 1 [Common Equity Tier 1] delle banche nazionali.
Conseguenze nell’economia reale
Lo studio infine valuta la situazione critica delle banche italiane nel contesto dell’economia nazionale.
L’Italia è un paese in cui il reddito disponibile reale pro capite rimane depresso. I valori sono addirittura piĂ¹ bassi rispetto a prima della crisi finanziaria del 2008, mentre al contrario è aumentato in Germania e Francia:
In questa situazione di scarsa disponibilitĂ della popolazione, le banche italiane, con la loro cronica mancanza di liquiditĂ che abbiamo visto sopra, riescono a prestare molto poco a imprese e artigiani, rispetto alle banche di Francia e Germania:
In conclusione, le banche italiane hanno un ruolo sempre piĂ¹ marginale nel sostenere l’economia reale, ma continuano ad essere il perno centrale del sistema finanziario ormai corrotto che sostiene il debito governativo e le grandi aziende multinazionali e paragovernative.
Per questa ragione, nonostante stiano diventando un peso per il paese, vengono ampiamente sostenute sia dai governi nazionali che dalla BCE.
I governi “sovranisti” e quelli “globalisti” che si contendono il potere in Italia hanno una sola, importante cosa in comune: le loro politiche non potrebbero realizzarsi senza incrementare il debito pubblico.
Privati dell’appoggio delle banche su questo, avrebbero le mani completamente legate.
L’economia (quella vera, analizzata da studi seri di specialisti del settore) ha il merito di fornirci una visione della realtĂ che spazza via le illusioni e le ideologie su cui fanno leva i politici di ogni colore.
Pensiamoci, la prossima volta che andremo a votare…
Il team di Segnali di Borsa