In questo fine settimana c’è stato un ribasso generalizzato in tutti i settori della borsa, senza che pero’ vi fosse alcuna notizia o evento particolare che lo giustificasse.

In realtà, una situazione ben precisa, che va avanti da qualche settimana, sta dietro a questo ribasso.

Uno strano fenomeno rivelatore aveva anticipato questa situazione, ma pochi lo avevano messo in relazione con quanto stava succedendo dietro le quinte…

Uno strano aumento della volatilità

Forse anche tu hai sentito parlare dello strano aumento dell’indice di volatilità e il contemporaneo aumento delle borse registrato nei giorni precedenti il ribasso.

In effetti, era molto atipico…

Di solito la volatilità aumenta quando le borse scendono, non quando salgono…

Alcuni blogger catastrofisti si sono affrettati a notare, sulla base delle statistiche del passato, che la volatilità e le borse aumentano insieme quando ci si avvicina ad un crollo di borsa. Ma dubito che abbiano capito il meccanismo che c’è dietro.

Meccansimo che ti spieghero’ qui di seguito…

Le vere cause dello strano aumento di volatilità

In questo articolo Bloomberg, raccogliendo le opinioni di diversi analisti, ricerca le cause, sia della volatilità che del ribasso, nel mercato delle opzioni.

Questo mercato, come tutti i mercati in genere, è fatto da compratori (traders, investitori, ehedge fund, robots, ecc.) e venditori (banche, piattaforme di trading ecc.).

Tuttavia il ruolo di compratori e venditori non è rigido, ma spesso di ribalta.

Quando infatti i traders shortano dei titoli di borsa, è la piattaforma a doverli comprare. In questo caso il venditore diventa compratore…

In piu’, questi venditori/compratori, una volta obbligati a mettersi in pancia dei titoli, devono neutralizzarne il peso sui loro bilanci. E questo non solo per non subire perdite indesiderate, ma anche per non influenzare in modo scorretto il mercato.

Quindi, volendo calmierare questi acquisti di opzioni, le banche e gli altri dealers ogni giorno effettuano continui acquisti e vendite di asset che vanno nel senso contrario ai titoli posseduti.

Nel mercato delle opzioni ci sono due modi di fare questo, chiamati delta hedging e short gamma hedging

Delta Hedging

Mettiamo che dei traders shortano opzioni call sull’azione X. A quel punto, la loro banca è costretta a comprare queste opzioni.
Per non alterare, con tale acquisto “obbligato”, il “delta” delle opzioni, cioè la loro probabilità che vadano in guadagno alla scadenza, la banca inizia a fare “delta hedging”, cioè inizia a  comprare il sottostante dell’opzione (cioè quote dell’azione X) quando il suo prezzo scende e a venderlo quando il prezzo sale.
In questo modo neutralizza il possibile effetto distorsivo derivante dall’acquisto delle opzioni corrispondenti.

Short Gamma Hedging

Se invece la banca è costretta a comprare opzioni put dell’azione X shortate dai traders, allora dovrà vendere quote di azioni X se il loro prezzo scende e comprarle se il loro prezzo sale. Anche questi acquisti servono a neutralizzare gli effetti delle opzioni put acquistate dai traders.

Il delta e lo short gamma hedging di solito non influenzano il mercato azionario, ma se diventano una pratica predominante, possono avere degli effetti, anche se diversi tra loro.

Il delta hedging, puo’ contribuire a moderare la volatilità (facire intuirlo, visto che gli acquisti e le vendite delle azioni vanno nella direzione opposta a quella dei loro prezzi).

Il gamma hedging al contrario, puo’ esasperare la volatilità (in quanto gli acquisti e le vendite delle azioni vanno nella stessa direzione dei loro prezzi, aumentandone la portata).

Le anomalie riscontrate in questi giorni (sia l’insolito aumento della volatilità, sia il ribasso di questo fine settimana) derivano proprio da vari intoppi avvenuti nel delta e nel gamma hedging.

I bassi volumi nelle borse, consueti nel mese di agosto, combinati con gli insoliti aumenti di alcuni titoli chiave, come Tesla e i FAANG, su cui si concentrano gli acquisti ombra fatti da Blackrock per conto della Federal Reserve, hanno colto di sorpresa gli operatori che effettuano questi hedging, provocando delle asimmetrie che hanno esasperato gli effetti di queste pratiche.

Ecco cosa puo’ essere successo, secondo le ipotesi degli analisti citati da Bloomberg…

Le pietre d’inciampo del mercato di fine agosto manipolato dalla Fed

  • l’aumento della volatilità atipico (come abbiamo detto, avvenuto in presenza di un aumento, non di un ribasso delle borse) forse è dipeso dal fatto che le banche e le piattaforme non sono riuscite a trovare sempre i sottostanti (ad esempio, le azioni) per fare hedging, percio’ hanno cercato di ottenere lo stesso effetto comprando opzioni basate sulla volatilità degli indici azionari (NDX, SPX).
    L’aumento di acquisti in queste opzioni avrebbe provocato una “illusione ottica”, facendo aumentare la volatilità implicita (implied volatility, misurata proprio su queste opzioni) anche in assenza di un ribasso nelle borse, ma anzi in conseguenza di un loro rialzo troppo veloce.
  • Sia l’aumento della volatilità che il successivo ribasso di ieri possono invece essere stati una conseguenza di uno short gamma hedging eccessivo a cui sono stati costretti i dealers (banche e piattaforme) a fronte di un abnorme vendita di opzioni short da parte di traders, hedge fund ecc.
  • Come ultima ipotesi, la crescente abitudine dei compratori di shortare le opzioni call o put invece di (o assieme ad) aprire semplicemente opzioni put o call, potrebbe aver provocato un aumento di opzioni call o put shortate che il dealer è obbligato a ricomprare, con il conseguente aumento di hedging, delta o gamma, che ci riporta alla situazione spiegata nel punto precedente.

So che per alcuni si tratta di meccanismi un po’ difficili da capire, ma il concetto importante che deriva da tutta questa spiegazione e che dovresti tenere a mente è il seguente.

La morale della favola è: niente panico, siamo a settembre!

Tutti i fenomeni elencati nel paragrafo precedente sono stati provocati da:

  • Un aumento improvviso di investitori e traders (e di operazioni fatte da hedge fund, robot ecc.) rientrati dopo la consueta latitanza di agosto.
  • Un aumento troppo rapido delle quotazioni di alcuni titoli chiave (i cosiddetti FAANG ecc.) su cui si concentrano gli acquisti della Blackrok e di altri fondi che comprano per conto della Federa Reserve allo scopo di tenere alta la bolla.
  • Una impostazione long generalizzata, cioè letteralmente troppi traders, hedge fund, robot “ottimisti” che aprono posizioni long e troppo pochi “pessimisti” che li compensino. A quel punto devono essere i dealers (banche, piattaforme ecc) a stare dall’altra parte del mercato e assumere il ruolo di shorter pessimisti.
  • Una carenza di disponibilità di titoli (opzioni, azioni, futures) usati intraday sia dai compratori che dai venditori in modo sempre piu’ massiccio per le rispettive velocissime operazioni di copertura e ricopertura. Quindi parliamo di una vera e propria carenza di liquidità nelle 24 ore.

Alla luce di tutto questo, non c’è da stupirsi che questi eventi siano avvenuti in passato proprio nelle vicinanze di scoppi di bolle.

Le condizioni riportate nell’elenco qui sopra si verificano a volte in un mercato che si avvicina all’euforia.

Ma un conto è limitarsi a notare questa costante storica, senza capirla, un altro è invece capire bene il meccanismo sottostante.

Come abbiamo visto, queste distorsioni possono avvenire anche in condizioni di bassi volumi abbinati a manipolazioni del mercato insolitamente concentrate nelle 24 ore, come sono quelle dei fondi che comprano per conto della Fed.

Ed è proprio cio’ che è successo questo fine settimana.