In un articolo precedente, relativo all’ultima riunione della Federal Reserve di mercoledi, avevamo spiegato che le conclusioni finali della banca centrale avevano del tutto ignorato le prove, ormai sempre piu’ evidenti, del raffreddamento dell’inflazione e del rallentamento economico in corso negli Stati Uniti.

Al contrario, mercoledi la Fed ha deciso di continuare ad alzare i tassi come se quei dati non esistessero. E ha avuto due pretesti per farlo:

1.I salari nel settore dei servizi non sono ancora scesi.

2.Il calcolo dell’inflazione ufficiale non tiene conto della crisi immobiliare in corso e quindi fa sembrare che l’economia americana “va ancora troppo bene”.

Ora pero’, in questo articolo di ZeroHedge apprendiamo un terzo, incredibile pretesto con cui la Fed si permette di agire contro la realtà economica dei fatti.

E questo pretesto, per la verità, sembra molto piu’ vicino a una vera e propria truffa sui dati…

Di cosa si tratta?

In pratica, nei dati sull’occupazione di settembre ZeroHedge aveva colto una incredibile contraddizione nel calcolo dei nuovi posti di lavoro.

In America questo calcolo viene fatto mettendo insieme due rilevazioni:

l’“Establishment Survey”, cioè i nuovi posti di lavoro che risultano nelle aziende,

e l’“Household Survey”, cioè i nuovi posti di lavoro che risultano nei componenti delle famiglie.

Il buon senso ci suggerisce che le due rilevazioni dovrebbero dare risultati simili, visto che le persone che compongono una famiglia dovrebbero essere perlopiu’ assunte proprio nelle aziende….

Quindi, X nuovi posti disponibili nelle aziende portano a circa X nuovi posti disponibili per i componenti delle famiglie. Giusto?

Invece no. A settembre ZeroHedge aveva notato che l’Establishment Survey dava circa un milione di nuovi posti di lavoro, mentre l’Household Survey ne dava appena diecimila o poco piu’.

Questa evidente assurdità si è ripetuta anche nelle rilevazioni di dicembre, ma stavolta la Federal Reserve di Philadelphia si è accorta dell’inghippo, ha effettuato delle rilevazioni per conto suo e ha trovato, come già rilevato da ZeroHedge, che i nuovi posti di lavoro sono stati effettivamente sovrastimati di circa un milione

Lascio alla lettura dell’articolo di ZeroHedge la spiegazione di come si sia potuti arrivare a questa clamorosa imprecisione (o truffa?).

Quello che ci importa notare è che, guardacaso, i dati di cui la Fed tiene conto sono proprio quelli dell’Establishment Survey, cioè quelli che la stessa Fed di Philadelphia ha confermato essere del tutto campati in aria

Quindi, tirando le somme, mercoledi la Fed ha avviato una stretta monetaria senza precedenti, mai fatta nella sua storia, sulla base di:

– un dato ancora incerto sui salari nei servizi

– il trucco che permette di non inserire la crisi immobiliare nel calcolo dell’inflazione

E…

– la falsa rilevazione di un milione di nuovi posti di lavoro che non esistono…

Lo abbiamo detto nell’altro articolo e lo ripetiamo ora: se davvero la Fed farà quello che ha detto di fare, le conseguenze sono ignote, perché è qualcosa che la banca centrale non ha mai fatto prima…

Gli USA quindi hanno appena imbroccato un percorso che, per quanto ne sappiamo, potrebbe portare anche a una grave crisi. E lo ha fatto in base a dati che non esistono…

…Non ci resta che sperare ancora piu’ fortemente nell’altra possibilità ipotizzata nel nostro articolo, cioè che mercoledi la Fed abbia bluffato e in realtà non abbia davvero intenzione di proseguire la stretta monetaria nel 2023…

Speriamo che sia cosi’…