Mancano ormai 2 settimane alle elezioni USA, e il Comitato per la Ricerca e gli Investimenti della Bank of America ha pubblicato delle indicazioni su come investire nei 4 possibili scenari che ne potrebbero risultare:

Facciamo un breve riassunto di queste raccomandazioni, che sono state pubblicate in chiaro da Zero Hedge qui.

Democratici alla Presidenza e al Senato

Prospettiva già prezzata dal mercato, con prevedibile espansione della liquidità e iniziale crescita economica. Ci sarà in borsa una possibile rotazione dei flussi di capitale dai blue chips, difesa, tech e bond verso quei titoli che funzionano bene con l’inflazione: small cap, ciclici e materie prime.

Democratici alla Presidenza e Repubblicani al Senato

Stagnazione nella crescita economica e nei profitti delle aziende a causa di impedimenti reciproci da entrambi i partiti su ogni possibile nuovo provvedimento legislativo, ma anche con possibili nuovi stimoli da parte della Fed. In un ambiente di maggiore volatilità, la BofA consiglia di ridurre le posizioni e aumentare il cash e l’obbligazionario corporate.

Repubblicani alla presidenza (qualunque sia la composizione del senato)

Scenario da status quo. Gli stimoli della Fed continueranno, ma non ci saranno leggi capaci di stimolare l’economia. Ci sono tuttavia alcune misure volute da democratici e repubblicani che potrebbero vedere finalmente la luce, come una stretta sulla Silicon Valley e i FAANG e nuove misure anticinesi.
In questo ambiente sono favoriti i titoli tech, i blue chips, i beni voluttuari e le obbligazioni corporate non rischiose.

Elezioni contestate

Assieme al primo scenario, quest’ultimo è fra quelli considerati piu’ probabili dai mercati (e anche da noi), che dunque si aspettano grande volatilità a dicembre. Durante tutta la durata delle contestazioni (difficile dire quanto dureranno e quale sarà la loro gravità, in un range compreso tra semplici contestazioni e guerra civile) ogni forte ritracciamento andrà trattato come opportunità di acquisto nell’azionario, specie nelle small caps e per shortare il Vix.

Fin qui, la Bank of America.

Da parte nostra aggiungiamo poi un altro elemento importante, cioè il fatto che c’è un settore che risulterebbe avvantaggiato in tutti gli scenari considerati. Ed è quello dei metalli preziosi.

Tutti gli scenari infatti confermeranno la tendenza a indebolire il dollaro, che è il driver fondamentale di questo bull market dell’oro.

Ma l’oro è anche il candidato ideale per rivalutarsi in caso di elezioni contestate. E potrebbe farlo piu’ di quanto ci si aspetta.

Infatti, a differenza del primo scenario considerato (doppia vittoria dei Democratici), l’ultimo scenario non è stato adeguatamente prezzato dai mercati.

Perché?

Perché, a mio parere, le elezioni contestate non sono un evento che si possa separare dagli altri scenari, ma al contrario potrebbe essere lo sfondo di tutti e tre gli altri scenari post elettorali. Per tre ragioni:

  1. Entrambi i partiti che si contendono la Casa Bianca sono arrivati a un grado di delegittimazione reciproca mai raggiunto nella storia degli USA.
  2. Gli schieramenti che combattono nelle strade per i rispettivi partiti (Suprematisti Bianchi e Black Lives Matter) a differenza delle elezioni precedenti, si sono armati fino ai denti.
  3. Il voto per posta, che ha raggiunto un’importanza molto maggiore rispetto alle elezioni precedenti, è già da ora oggetto di accese contestazioni e, come spiegato in questo articolo, rende scontata l’eliminazione di almeno una diecina di milioni di voti.

Quindi, sia che vincano i Democratici, sia che vincano i Repubblicani, questa volta l’esito puramente democratico del voto non basterà e dovrà essere confermato anche dalla strada e dalla Corte Suprema (come accade del resto oggi in quasi tutti i paesi del mondo dove vi sono delle elezioni).

E i mercati sono preparati solo alle varianti meno drammatiche di questa molto probabile evenienza.

Pochi si aspettano mesi e mesi di contestazioni senza via d’uscita, oppure scontri generalizzati con decine di morti, o varie situazioni di caos istituzionale difficili da prevedere oggi. E pochi si aspettano che cio’ accada anche in caso di un risultato abbastanza netto di uno dei due candidati.

Il nostro consiglio percio’ è di avere in portafoglio titoli legati ai metalli preziosi per un controvalore che equivalga come minimo a 1/3 degli altri titoli detenuti, qualunque essi siano.

Una mossa del genere ti garantisce la tenuta del portafoglio in caso di volatilità, ma ti mette anche in pole position per avere guadagni dal lungo bull market dell’oro che è appena iniziato.

Chi vuole solo proteggersi dalla volatilità elettorale dovrà tenere conto dei movimenti di breve-medio termine che avranno i suoi titoli legati ai preziosi. Cioè:

  1. un rialzo molto forte, direttamente proporzionale alla durata dell’incertezza post elettorale e alla gravità degli eventi che l’accompagneranno.
  2. un ribasso di medio termine successivo (quando cioè l’incertezza sarà risolta) la cui forza sarà direttamente proprozionale al rialzo precedente.

In base ai due punti precedenti, è ovvio che dovrai disfarti dei titoli legati ai preziosi nel momento di massima incertezza e gravità della crisi.

Se invece l’obiettivo temporale di questo investimento è a lungo termine, ti basta seguire il consiglio che abbiamo già dato su Telegram, cioè quello di aprire posizioni su qualsiasi titolo legato ai preziosi ogni volta che l’oro o il future corrispondente toccano la media moblie a 100 giorni e mantenere poi le posizioni per almeno un anno.

Nella nostra newsletter gratuita e nel canale Telegram daremo tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni sui preziosi durante tutta la durata delle elezioni e oltre.