In questi tempi in cui la BCE viene spesso additata come unico baluardo di salvezza dalla crisi a fronte dell’insensibilità delle politiche UE, forse vale la pena restare coi piedi per terra e farci un’idea di come vanno veramente le cose.

E’ vero che la BCE ha varato il famoso PEPP, cioè il programma di acquisto di obbligazioni delle società dei paesi membri in difficoltà, ma non tutti sanno che la BCE aveva ed ha un altro programma di acquisto di obbligazioni private che dura già da quattro anni e ha speso finora circa 224 miliardi di euro.

Mentre il PEPP è un programma emergenziale destinato ad avere un termine, questo programma, che pochi conoscono, non avrà mai fine, e la sua caratteristica straordinaria è che le aziende “salvate” non sono necessariamente europee.

Infatti, per ottenere questo tipo di aiuto dalla BCE è sufficiente che un’azienda sia:

  • investment grade (cioè le sue obbligazioni siano ritenute solide)
  • abbia una succursale in Europa
  • emetta obbligazioni in euro

Cosi’, da quando esiste tale programma, un numero crescente di multinazionali si è affrettata a soddisfare questi requisiti e ha ottenuto (e tuttora ottiene e otterrà sempre) questo genere di aiuto, come ad esempio le divisioni finanziarie dei colossi svizzeri Nestlé e Novartis, i giganti statunitensi Coca Cola e John Deere, la British American Tobacco e la WPP con sede nel Regno Unito; e perché no? anche il conglomerato CK Hutchison Group, con sede a Hong Kong e registrato nelle Isole Cayman.

Prima di pensare che la BCE sia l’unica cosi’ scema da buttare via i soldi dei contribuenti europei per salvare aziende non europee, sappi che anche le altre banche centrali hanno programmi analoghi.

La Federal Reserve acquista obbligazioni di società non americane che abbiano filiali negli USA, come la Nestlé (che attinge contemporaneamente fondi dalla BCE, dalla Fed e dalla Banca nazionale svizzera), la Daimler, la Volkswagen, la BMW e la BP.

A sua volta, la banca centrale britannica ha addirittura avuto la sfrontatezza di mettere a disposizione il programma di acquisto di emergenza post covid per aziende non inglesi.

Per l’elenco completo delle multinazionali che godono degli aiuti di banche centrali straniere, leggi questo articolo.

Qual è lo scopo di questi acquisti incrociati da parte delle banche centrali?

Anzitutto, c’è la necessità di sostenere la propria valuta di riferimento. Per questa ragione è necessario che i beneficiari degli aiuti emettano obbligazioni nelle valute su cui le banche centrali hanno giurisdizione.

In secondo luogo c’è pero’ anche l’esigenza di sostenere un tessuto economico che globalmente non potrebbe tenersi in piedi.

Molte aziende beneficiare di questi aiuti (che ricordiamolo, NON sono emergenziali, quindi da quattro anni a questa parte andranno avanti a tempo indeterminato, bruciando parte dei soldi dei contribuenti) sono di fatto aziende in difficoltà.

Grazie al supporto delle banche centrali, tuttavia, queste società possono sopravvivere al brusco calo delle entrate molto più comodamente rispetto alle società che non emettono obbligazioni.

Questo mette le aziende beneficiarie in una posizione molto più forte per resistere alla crisi e magari anche per acquistare le aziende più piccole falciate dai debiti.

In sostanza, ecco il quadro generale che emerge:

Esiste una stretta correlazione tra la sopravvivenza delle valute fiat e delle multinazionali.

Entrambi i contesti sono praticamente alla frutta, ma sopravvivono grazie ai soldi che le banche centrali drenano dai singoli stati (e in ultima analisi, dai contribuenti di quegli stati).

Viviamo percio’ in un sistema economico dominato da multinazionali che non devono piu’ preoccuparsi delle leggi economiche o della concorrenza e possono quindi decidere quali prodotti o servizi fare a prescindere dalla loro utilità per le persone.

Queste aziende devono restare in piedi a tutti i costi per mantenere il sistema delle valute fiat basato sull’emissione di obbligazioni denominate in tali valute.

L’altra parte del meccanismo sono le obbligazioni emesse dagli stati, anche queste acquistate dalle banche centrali.

Le banche centrali sono quindi il perno che sorregge, attraverso le valute fiat basate sul debito (obbligazioni aziendali e di stato), un sistema economico ormai privo di regole che premia solo chi appartiene al club dei programmi di acquisto di tale debito.

Almeno adesso sappiamo come stanno veramente le cose, no?…

Il team di Strategie Economiche