Oggi i media di tutto il mondo hanno battuto la notizia che Ant Group, la società che gestisce Alibaba, ha finalmente raggiunto un accordo col governo cinese.

Secondo l’accordo, Ant Group diventerà una holding finanziaria, e come tale quindi rientrerà nelle competenze e nella supervisione della banca centrale cinese.

Il cambio di statuto della Ant Group, da società privata a entità finanziaria, rientra nelle grandi manovre che la Cina sta mettendo in campo per il lancio del suo yuan digitale.

Gli ultimi sviluppi di questo piano epocale sono di grande interesse.

Sull’argomento abbiamo già dato qualche anticipazione nel nostro articolo precedente a questo.

Ma sulla base delle ultimissime notizie che si rincorrono in questi giorni, ora possiamo iniziare ad ipotizzare come sarà davvero lo yuan digitale, che aspetto avrà, come verrà usato dalle persone e con quali conseguenze sulla privacy e la libertà dell’individuo.

1. Una valuta digitale di stato che non farà a meno dei sistemi di pagamento privati

Anzitutto, tornando ad Alibaba, la notizia di oggi dimostra che, per quanto il governo cinese voglia mantenere il piu’ stretto controllo sullo yuan digitale (e ovviamente ha già preparato una legge che mette al bando qualsiasi stablecoin privata legata allo yuan), sa bene che per l’applicazione pratica di questo progetto non potrà prescindere dai sistemi di pagamento privati.

Alipay, di proprietà della Ant Group, è la maggiore app di pagamenti cinese ed è già usata da quasi tutta la popolazione del paese.

Non ha senso quindi per il governo allestire una piattaforma fotocopia di Alipay, quando puo’ semplicemente prendere il controllo dell’originale, facendolo funzionare a proprio vantaggio e secondo le proprie regole.

Ecco perché, trasformando Ant Group in una società finanziaria, Xi Jinping ha fatto di Alipay una società che effettua transazioni finanziarie, non piu’ un semplice sistema di messaggistica privata.

Di conseguenza, Alipay metterà in campo tutti i sistemi di controllo dei dati personali (col solito pretesto di “fornire maggior sicurezza e prevenire abusi dei dati”) che permetteranno allo yuan digitale di essere scambiato su Alipay consentendo alla banca centrale di risalire sempre all’identità di coloro che effettuano tali transazioni.

2. Pubblico e privato collaboreranno anche negli USA?

Questo fatto getta una luce anche su come potrebbe svilupparsi negli USA un analogo rapporto tra i sistemi di pagamento privati, come VISA e Paypal, e il dollaro digitale che la Fed ha improvvisamente messo fra le sue priorità, dopo il balzo in avanti dello yuan digitale (come abbiamo detto qui).

Quindi, non piu’ lo scontro autodistruttivo fra il mondo fintech e la finanza tradizionale a cui abbiamo assistito negli anni scorsi, ma una collaborazione piu’ o meno forzata (i cui termini e modalità non sono ancora chiari).

Ci sono poi altre caratteristiche dello yuan digitale, a detta delle ultime indiscrezioni del WSJ, che possono farci immaginare come sarà il nostro futuro con un dollaro o un euro digitali…

3. Le persone avranno un account su Alipay…ed Alipay avrà un account sulla banca centrale cinese

Si chiama struttura “sintetica” e prevede che lo yuan digitale verrà trasferito nei normali account che le persone già hanno su Alipay, dove potrà essere usato per effettuare i pagamenti.

Tuttavia Alipay, che abbiamo detto essere diventato uno strumento finanziario a tutti gli effetti, avrà un account presso la banca centrale cinese, esattamente come avviene per qualsiasi altra banca commerciale, sia in Cina che da noi.

Questa connessione primaria permetterà alla banca centrale e al Tesoro di tenere traccia di tutte le transazioni, mentre Alipay, ogni volta che sarà necessario, dovrà comunicare a queste entità governative le identità delle persone che stanno dietro alle transazioni. Proprio come avviene già oggi tra le banche private e i governi.

4. Il governo potrà prelevare multe o confiscare somme direttamente dagli account di Alipay

Diversamente da quanto accade oggi con i conti bancari tradizionali e gli account Paypal e simili, la piattaforma Alipay consentirà di prelevare somme direttamente dalle “tasche” dei cittadini, cioè dai loro account privati su questa piattaforma.

La differenza è dovuta alla maggiore efficienza tecnologica dello yuan digitale, che essendo basato sulla blockchain, permette di impostare operazioni automatizzate sulla valuta di partenza.

Forse per questa ragione, come ammette il WSJ, fin dall’anno scorso è stato registrato un aumento del 10% del contante in circolazione. Come se i Cinesi stessero tentando di “salvare” almeno una parte dei loro soldi da possibili confische future.

Resta da vedere pero’ come il governo intenderà trattare questo contante. Ci sono diversi gradi di rischio: da un bando totale a restrizioni piu’ o meno estese del suo uso, che renderebbero inutili gli sforzi dei Cinesi di accumulare contante.

5. Lo yuan digitale potrà avere una “data si scadenza”

Tra le operazioni automatizzate che è possibile impostare sulla blockchain dello yuan digitale, c’è anche la data di scadenza su una certa somma.

Il governo potrebbe ad esempio pagare un bonus a un dipendente statale, emettendo sul suo account Alipay una somma che dopo 30 giorni scade e ritorna al mittente.

Il malcapitato sarà quindi costretto a spendere la somma entro il tempo stabilito e non potrà sognarsi di accumularla per incrementare i propri risparmi.

Questa singola caratteristica si integra in un aspetto generale molto piu’ inquietante dello yuan digitale…

6. Con lo yuan digitale sarà il governo a decidere il tenore di vita di ogni singolo cittadino

Quando Xi Jinping ha costretto Ant Group a diventare un’entità finanziaria regolata dalla banca centrale, ha anche imposto un limite massimo alle sue riserve monetarie, per evitare che questa entità privata possa in futuro raggiungere una potenza valutaria in competizione con la banca centrale.

Con lo yuan digitale, lo stesso principio verrà applicato a ogni signolo cittadino.

Automatizzando i tempi di permanenza dei soldi sugli account Alipay dei poveri Cinesi, impostando limiti massimi e, perché no?, indirizzando in automatico parte delle somme verso entità governative o pubblico-private, il governo potrà decidere quanti soldi al massimo potrà avere il cittadino X, quanti soldi X dovrà dare a questo e a quello, se X dovrà spendere piu’ sulle automobili e meno sugli orologi, se X dovrà dare molto o poco in eredità ai suoi nipoti, se potrà partecipare all’acquisto di una casa nel quartiere dei ricchi o in quello degli sfigati, e molto, molto altro…

Secondo Byrne Hobart, questo controllo sulla velocità e capacità di spesa dei cittadini ha anche una valenza macroeconomica, in quanto variare la capacità e la velocità della domanda dei beni in base alle capacità di produzione di questi ultimi, permetterà al governo di impostare e mantere i livelli di PIL desiderati in modo molto piu’ efficiente rispetto a qualsiasi altro paese che sia privo di questa possibilità (praticamente, tutto l’occidente, per ora).

7. Non solo blockchain: lo yuan digitale combinerà tecnologie digitali diverse per diventare molto simile al contante

Un aspetto poco considerato è che il governo sta facendo di tutto per rendere possibile l’uso dello yuan digitale anche per le persone che non hanno dimestichezza non solo coi pagamenti digitali, ma persino con i normali conti bancari o le carte di credito.

La base delle transazioni dello yuan digitale infatti NON è strutturato su una blockchain, perché questo porrebbe enormi limiti alla velocità e alla quantità di transazioni possibili.

Lo yuan digitale si basa invece sui sistemi digitali usati già ora da Alipay e le altre piattaforme analoghe, che non si basano sulla blockchain.

Tutti gli orribili automatismi che abbiamo citato nel paragrafo precedente verrebbero implementati “tokenizzando” lo yuan digitale in una blockchain.

Ma lo yuan digitale in sè resterà sempre una valuta digitale simile al nostro euro o al dollaro, che già ora sono valute digitali non basate su una blockchain.

Tuttalpiu’ il governo potrebbe perfezionare questa base digitale con degli strumenti elettronici che permetterebbero il pagamento peer-to-peer anche senza bisogno di una rete internet.

In questo modo anche il contadino di un villaggio remoto potrebbe usare lo yuan digitale in un modo molto simile a come maneggia una banconota di carta.

E questo ci porta alla nostra considerazione finale…

8. Quando avremo davvero lo yuan digitale e quanto inciderà sulla libertà dei Cinesi?

Anche se il governo cinese sembra davvero alle fasi finali del progetto e quindi potrebbe rilasciare lo yuan digitale abbastanza presto, diciamo a fine 2021 o nel 2022, la vera adozione su larga scala di questa valuta richiederà molto piu’ tempo (secondo il WSJ, dai 3 ai 5 anni, o forse piu’).

L’esempio del contadino cinese citato prima, deve infatti farci capire la complessità della situazione in cui un tale progetto dovrebbe intervenire…

Parlare di livellamento del tenore di vita e di obblighi fiscali automatizzati sembra facile a tavolino, ma bisogna considerare che tutto questo si dovrebbe inserire in una società molto complessa, con tante categorie sociali diverse, tanti ambienti di vita differenti, tante modalità di interazione fra persone, aziende e entità di vario genere che non possono essere automatizzati tutte in una volta e in modo rigido.

Questa lezione deve essere assimilata anche dai “complottisti” di casa nostra.

Se il paese che ha sviluppato con maggior velocità ed efficienza una valuta nazionale digitale non è in grado di ridurre a pochi bit la complessità della sua storia e della sua società, a maggior ragione l’Europa e gli USA adotteranno le proprie valute digitali con la stessa cautela e gradualità.

Non dobbiamo guardare al futuro come a un film distopico di Netflix in cui tutti saranno imprigionati da un giorno all’altro in un sistema senza vie d’uscita.

E’ molto piu’ probabile che per molto tempo convivranno molte forme di pagamenti e di transazioni digitali, magari concorrenti fra loro. Forse anche il contante verrà tollerato entro certi limiti.

Magari gli stati inizieranno a competere in forme oggi impensabili, allestendo condizioni allettanti per l’uso delle loro valute fuori dai loro confini, creando un mercato internazionale delle valute digitali sovrane a cui tutti potranno attingere senza distinzioni di razza e provenienza.

Tra il futuro immaginato dai governi e il futuro che realmente si realizzerà c’è in mezzo la storia, coi suoi imprevisti e le sue necessità che spesso costringono le élites a cambiare radicalmente i loro progetti.

Non mettiamo limiti alla storia…