Se sei un nostro assiduo lettore sai bene che i nostri sistemi di analisi finora non hanno mai fallito.
Platino e Immobili USA: due previsioni “azzeccate”
Se sei un nostro lettore da un pò di tempo, sai che ogni tanto riguardiamo i nostri vecchi articoli per vedere se le nostre previsioni erano giuste e di conseguenza valutare se i nostri sistemi di analisi sono buoni o vanno perfezionati.
Ora possiamo speculare anche noi come George Soros
George Soros può essere gradito o meno ai nostri lettori, ma non possiamo negare che di speculazioni di borsa ne capisce molto più della media degli esperti.
Obbligazioni USA: la Fed alzerà o abbasserà i tassi?
Scrivo questa nota per rispondere a diversi lettori di Segnali di Borsa che mi hanno chiesto una previsione sulle prossime mosse della Federal Reserve.
Aggiornamento sul trend del Rame
Pochi giorni fa, il 31 marzo, avevo segnalato in questo articolo sul rame un interessante situazione statistica nel trend di questa materia prima.
Ti consiglio di leggere l’articolo, perché è ricco di spunti e riflessioni e ti fa capire come utilizziamo la statistica per individuare nuove occasioni di investimento che sfuggono alla massa.
Ecco un esempio pratico di come operiamo col Trading Intraday in alta volatilità
Nell’articolo di ieri sul trading ti spiegavo come abbiamo fatto in Strategie Daily a rendere lo scalping uno strumento per creare rendimenti costanti ed elevati nel tempo.
Strategie Weekly: ecco i nuovi trade (alcuni già chiusi in gain)
Faccio una premessa: queste email vengono spedite a tutti gli iscritti alla lista gratuita “Segnali di Borsa”. Ma a questa lista appartengono anche moltissimi fra gli abbonati ai nostri servizi a pagamento, tra cui gli iscritti a “Strategie Weekly”.
Ciò significa che quando descrivo le operazioni di uno dei nostri servizi, ad esempio Strategie Weekly, l’email viene letta anche da molte persone che sono già iscritte a Strategie Weekly…
Insomma, questo per dirti che quando descrivo i nostri trade, non posso certo permettermi di scrivere cose inesatte. Che figura farei coi nostri abbonati che mi leggono?… :-)
Era giusto una precisazione… ;-)
Oggi dunque riprendo la descrizione delle operazioni di Strategie Weekly fatte dopo l’ultima email che ti avevo spedito sull’argomento, circa 3 settimane fa.
Per chi non sapesse di cosa parlo, Strategie Weekly è il nostro servizio che riesce a operare in qualsiasi situazione delle borse applicando fino a 10 diversi sistemi di trading in contemporanea, modificandoli da un giorno all’altro secondo le necessità.
Un esempio di questa caratteristica sono proprio le operazioni che ti sto per descrivere…
Pochissime settimane fa (quando avevo spedito l’ultima email sui nostri trade) eravamo in una situazione di mercati a prolungata volatilità che avevano sfiancato la maggior parte dei trader mondiali.
In questo caos di alti e bassi di borsa, noi di Strategie Weekly avevamo trovato il bandolo della matassa giocando sui rimbalzi (caratteristici dell’alta volatilità) grazie ai trade col future Minifib, e abbiamo individuato alcuni rarissimi buoni trend azionari nella borsa americana che hanno reso un elevato upside ai nostri abbonati.
Di tutto questo avevo già parlato nell’ultima email…
Dopo però, abbiamo avuto appena il tempo di fare dei bei guadagni con questo sistema (i nostri abbonati sanno di cosa parlo) e nel giro di due settimane tutto è cambiato…
La volatilità nei mercati USA (misurata in termini di VIX) è scesa improvvisamente del 9,3% e di colpo la borsa ha iniziato uno di quei rally costanti a rialzo che non si vedevano da mesi.
In Strategie Weekly abbiamo cambiato sistema in una notte, sospendendo i trade col Minifib, dimenticando i trade azionari veloci e aprendo un portafoglio di trading vecchio stile che la Yellen, col suo discorso del 29 marzo, ha provveduto a spingere verso l’alto, seguendo un copione a cui eravamo abituati fino all’anno scorso.
Dopo la rapida risalita di fine marzo ci siamo trovati in breve tempo in una situazione di “ipercomprato”, che in gergo indica il momento in cui i trade a “rialzo” raggiungono dei valori massimi e cominciano a essere un pò “tirati” (figura sotto).
Nella figura, i massimi sono indicati dalle linee blu, mentre i cerchi rossi segnalano gli indicatori giornalieri (MACD, RSI e stocastico) in evidente “ipercomprato”.
In questa situazione, un trader tradizionale si sarebbe già messo short aspettando il prevedibile ribasso.
E infatti molti nostri colleghi trader hanno fatto proprio questo.
Noi invece abbiamo mantenuto il portafoglio long che avevamo aperto, preferendo fare affidamento su una analisi della Bespoke Investment Group, rappresentata in questo grafico:
La statistica molto raffinata condotta dalla Bespoke aveva infatti trovato una insolita e rara regolarità che avviene quando nel primo trimestre dell’anno la borsa USA va giù di 10 punti percentuali e poi torna su allo stesso modo di + 10%….
Ecco qui sotto cosa è successo dal 1932 a oggi ogni volta che si sono realizzate queste stesse identiche condizioni di mercato:
In media, i guadagni dei trade a rialzo nel resto dell’anno (dal 1932 al 2009) sono stati del 28,31% !
Abbiamo quindi deciso di prestare fede a questa analisi…
…e così la settimana scorsa siamo già riusciti a chiudere questi ottimi trade dal nostro portafoglio long:
- Arcelormittal +9,86%
- USG Corp +6,70%
- Alcoa -0,59%
- Caterpillar +6,23%
- Chemours +14,61%
Sono particolarmente soddisfatto di questa operazione, perché dimostra quanto a volte sono utili i sistemi di analisi sofisticati che seguiamo.
E’ come quando tu a occhio nudo vedi solo dieci stelle in una bella serata d’estate, ma se hai un potente telescopio scopri intere costellazioni che la massa ignora completamente.
Con gli strumenti giusti, puoi trovare dei trend che pochi altri possono vedere. E puoi fare dei guadagni operando in quelli che per alcuni sono solo tempi morti del mercato.
In Strategie Weekly però abbiamo anche l'”arma segreta” del future Minifib, con cui facciamo trade nell’indice di borsa italiano.
Infatti quando c’è un trend a rialzo o a ribasso sui titoli azionari, questo non è mai lineare, ma viene spesso interrotto da momenti di volatilità in cui l’andamento va a zig-zag.
I trader che operano solo nell’azionario non hanno modo di “difendersi” e spesso non fanno altro che mantenere il portafoglio azionario così com’è aspettando che la volatilità finisca.
Noi invece sfruttiamo proprio la volatilità, che permette di usare il Minifib giocando sui rimbalzi, facendo ad esempio questi risultati:
Le immagini mostrano i nostri “alert” sul Minifib che sono arrivati sul cellulare degli abbonati a Strategie Weekly il 12 e il 13 aprile.
In due giorni di seguito, abbiamo sfruttato due forti rimbalzi di volatilità con il risultato che puoi leggere sotto forma di “ticks” (tieni presente che 1 tick = 1 euro)…
Nel frattempo, abbiamo anche fatto dei trade meno “istantanei” col Minifib, quasi sempre andati in guadagno.
Alla fine, il bilancio dei trade azionari e di quelli fatti col Minifib a metà aprile è stato questo:
La foto ti permette di “sbirciare” nell’area riservata dei nostri abbonati a Strategie Weekly e ti fa vedere come i trade in guadagno finora sono stati molti più di quelli in perdita, con un bilancio di:
- +6,5% per i trade azionari (si ottiene dal rendimento cumulato di 26,95 dividendolo per il numero di trade azionari di aprile, cioè 4)
- e di 755 euro ottenuti con il Minifib.
Considera che non tutti i nostri abbonati sono trader esperti. Molti anzi sono persone che non avevano mai fatto trading prima d’ora.
E alcuni di questi “principianti”non sono per niente interessati a imparare il trading o ad approfondire il benché minimo argomento in questo campo.
Sono solo persone che hanno deciso di avere una rendita mensile in più per arrotondare lo stipendio e non fanno altro che copiare sul loro conto bancario online i nostri “alert” che dicono “compra questo titolo” e “vendi questo titolo”.
Eppure, come vedi, nella loro area riservata possono vantare gli stessi risultati ottenuti dal nostro team composto da trader esperti.
La morale della favola è che Strategie Weekly sta diventando una piccola rivoluzione silenziosa. Un pò come “rubare ai ricchi per dare ai poveri”…nel nostro caso: “rubare ai trader esperti per dare ai trader inesperti”.
Finora per avere buoni risultati in borsa dovevi fare lunghi e costosi corsi di trading e sottoporti a una gavetta di anni prima di acquisire l’esperienza necessaria.
Ora invece, ti basta seguire i nostri alert al cellulare e copiarli sulla tua piattaforma di trading, con la stessa sicurezza di un trader esperto.
In alcuni casi, questo sistema molto semplice sta dando ai nostri abbonati quell’aiuto economico inaspettato che ti cambia finalmente un pò la vita.
Per questo la chiamo una “rivoluzione silenziosa”: una volta tanto, la borsa non è solo un metodo per spennare polli, ma diventa una fonte di piccole rendite per la gente comune.
Bene, il mio rapporto sui trade fatti tra fine marzo-aprile finisce qui e ti dò appuntamento alle prossime email.
Se non sei ancora abbonato a Strategie Weekly e vuoi vedere se questo servizio riuscirà a fare la differenza anche nella tua situazione economica, puoi sottoscrivere una iscrizione mensile che puoi farti rimborsare quando vuoi, nel caso non dovesse piacerti.
Io intanto, ti terrò aggiornato nelle prossime email sui trade che faremo…
Alla tua prosperità!
Il team di Strategie Weekly
La Fed “ufficializza” le nostre previsioni
Alla fine, la settimana scorsa la Federal Reserve ha ufficialmente dichiarato di non voler alzare i tassi d’interesse delle obbligazioni di stato.
I nostri lettori sanno che lo avevamo già previsto a novembre, lo abbiamo poi ribadito a dicembre e ci siamo infine tornati a gennaio.
Ora abbiamo la conferma ufficiale da parte della Fed e non ci possono essere più dubbi. Ma quando lo avevamo previsto a novembre, quasi tutti i media e gli analisti erano di parere contrario…
Questa è la differenza fra una informazione generica di massa e una basata invece su avanzati sistemi di analisi che permettono di prendere concrete decisioni di investimento.
Il vantaggio di avere i nostri sistemi di analisi è poter fare previsioni molto in anticipo sui tempi (“azzeccandoci” piuttosto spesso!). E questo a sua volta permette di posizionarsi con degli investimenti appropriati prima degli altri, in attesa che le previsioni si avverino.
Gli investimenti che avevamo suggerito in questo articolo, come conseguenza logica della continuazione della politica dei bassi tassi d’interesse in USA e nel mondo sono tutti validi e si possono ancora mettere in pratica.
Detto questo, tanto per non smentirci, ti annuncio che a breve usciremo con una interessante analisi sulla borsa cinese che sorprenderà tutti.
Anche in questo caso, la maggior parte dei media economici è nettamente negativa sulla borsa cinese, ma noi abbiamo invece scoperto che…
…lo scoprirai la prossima settimana!
Non perderti la prossima email di Segnali di Borsa!
Il team di Segnali di Borsa
Litio: l’investimento del secolo
Quando un trend è generato da obiettive circostanze di scarsità di materia prima e di esplosione epocale della domanda, non c’è niente che possa resistervi.
Sei ancora in tempo per i trend di Segnali di Borsa
Ogni tanto è bene verificare se i trend che il nostro team aveva previsto erano giusti, in modo da capire se i nostri sistemi di analisi sono validi o bisogna cambiare qualcosa.
Investire sul record del platino
Trovare un investimento tranquillo quando le borse impazziscono è come ripararsi in un bunker antiatomico mentre intorno c’è la terza guerra mondiale.
Oggi il platino è il più ovvio, ma forse il meno utilizzato strumento per recuperare un pò di soldi dopo aver perso qualche migliaio di euro a causa delle cadute dei mercati.
“Croce della Morte” e “Morte Rossa” incombono sullo S&P 500
E’ da questo articolo di ottobre che non parlo del più importante indice americano, lo S&P500.
Se infatti leggerai quell’articolo (e ti consiglio vivamente di farlo, se ti interessa l’argomento), capirai la complessità del tema e quanti indicatori sono necessari per analizzarlo.
Il doppio short sul petrolio sta andando benone
La borsa va a picco e le notizie non sono buone? Se dalla tua parte hai un trend forte come il ribasso del petrolio, non devi preoccuparti di nulla.
Come raddoppiare i guadagni dallo short sul petrolio
All’inizio di gennaio discutevo in questo articolo di come convenisse investire a ribasso sul petrolio nel momento in cui tutti scommettevano a rialzo.
Investendo short sull’etf che avevo suggerito nell’articolo, al momento di massimo ribasso avuto nelle settimane successive si avrebbe avuto un guadagno anche fino all’8%.
Un trade sull’oro che nessuno si aspetta
Da quando l’oro ha compiuto un rally impressionante, guadagnando circa 70 dollari l’oncia da metà dicembre scorso, diversi analisti, alcuni fino a ieri scettici sul rialzo del metallo giallo, hanno iniziato a profetizzare ulteriori rialzi.
Un investimento di breve sugli immobili USA
Tutti coloro che hanno comprato casa nel boom edilizio degli ultimi venti anni (il 70% degli Italiani) sanno a grandi linee che i prezzi degli immobili seguono una precisa stagionalità.
Sui tassi USA e altre previsioni “azzecate” da Segnali di Borsa
Nel mio articolo di dicembre, che riprendeva un tema già trattato a novembre scorso, prevedevo che gli attesi rialzi dei tassi d’interesse della Federal Reserve non ci sarebbero stati.
L’articolo era apparso nel momento in cui la Federal Reserve aveva alzato di poco i tassi d’interesse dei suoi bond a breve termine, facendo pensare ad alcuni analisti che quello sarebbe stato il primo di una serie di ulteriori rialzi programmati.
Come “vincere facile” con uno short sul petrolio
In “Segnali di Borsa” ho già avuto un certo successo a shortare il prezzo del petrolio.
Ad esempio, in questo articolo davo una specie di rendiconto di una partita a scacchi durata diverse settimane e finita con un gain sopra il 13%.
Ora vorrei ritentare la sorte, sfruttando il comportamento degli investitori che cercano di anticipare la risalita del greggio.
Il ragionamento che tutti fanno infatti è che il petrolio, dopo essere sceso di circa 70 punti percentuali, dovrà prima o poi tornare a livelli di prezzo più alti.
E dal momento che il prezzo di oggi è così basso, anche una lieve risalita potrebbe riservare ottimi guadagni.
Il ragionamento non fa una piega. Sono completamente d’accordo. I massimi guadagni si fanno proprio quando un titolo o un indice è caduto così tanto che lo spazio di risalita diventa enorme.
Ma visto che il petrolio non risalirà a breve, perché intanto non fare un investimento di un paio di mesi sfruttando invece la forza intrinseca della sua caduta?
Un trend così lungo e fortemente determinato da politiche di monopolio, non invertirà tanto facilmente…
D’altra parte, ora tutti gli investitori stanno col fiato sospeso senza sapere cosa fare, di fronte ai continui crash di borsa iniziati la settimana scorsa.
C’è una sorta di paralisi in attesa di capire come andrà a finire nelle borse mondiali.
Tutto sembra crollare e non c’è un settore che stia andando bene… Ma si sa che quando ti metti short spesso è già troppo tardi e con un ribasso così veloce, il rialzo potrebbe bruciarti. Quindi, molti pensano che sia meglio non fare nulla e aspettare.
Io invece mi concentrerò proprio sul trend a ribasso più robusto che c’è, quello sul petrolio, per tentare di fare un pò di soldi con un trade di breve (un paio di mesi o meno) nel momento in cui tutti perdono.
Questo investimento parte dall’osservazione di un comportamento molto strano da parte della gente.
Infatti, anche se il petrolio sta andando giù, i titoli legati al suo prezzo invece sono i più amati dagli investitori, che continuano a mettersi long aspettando, come dicevo, l’inevitabile rialzo.
Il fenomeno mostra di essere davvero macroscopico, se andiamo a guardare l’etf che vorrei utilizzare per questo trade: SPDR S&P Oil & Gas Exploration & Production Fund (XOP).
XOP è il più vasto raccoglitore di aziende impegnate nella produzione di petrolio e gas. Proprio quelle aziende che stanno soffrendo più di tutte della caduta del prezzo e sono in gran parte strozzate dai loro stessi debiti.
Si potrebbe pensare quindi che tutti si tengano alla larga da questo settore, invece, come mostra la figura sotto, l’acquisto di quote di XOP (nella speranza di una forte inversione verso l’alto dei prezzi) continua inarrestabile da fine 2014 a oggi:
Questo afflusso di denaro per l’acquisto delle quote di XOP ha avuto anche un picco a dicembre, quando sono entrati circa 350 milioni di dollari in una sola settimana.
Ed è proprio questo picco a farmi pensare…
Un afflusso così improvviso di una cifra analoga, intorno ai 300 milioni di dollari, è avvenuto in passato solo 5 volte in XOP.
La tabella qui sotto, mostra, nella colonna “XOP return”, quanto sono stati i guadagni ottenuti mettendosi short su XOP nei successivi 2 mesi dopo un afflusso improvviso del genere:
Dalla storia recente di XOP sembrerebbe perciò che questo “segnale estremo” (ripeto: un afflusso di acquisti di quote pari a circa 300 milioni in una settimana) sia un ottimo indicatore di successo per uno short di breve termine su XOP.
Il momento per fare oggi questo short non potrebbe essere migliore:
- il petrolio è in un downtrend molto forte che difficilmente invertirà nei prossimi due mesi,
- siamo in un downtrend generale anche riguardo a tutti gli altri settori e nelle borse mondiali,
- l’afflusso di investitori che si mettono long in questo etf è sovradimensionato rispetto al reale valore delle quote
Mi sembra perciò che valga la pena vedere se la storia in questo caso confermerà se stessa e se il segnale dei 300 milioni in una settimana è così preciso come sembra.
Proteggerò lo short chiudendolo con uno stop loss a circa 30,50 dollari e lo terrò massimo per due mesi (il petrolio invertirà a rialzo, prima o poi, è bene ricordarlo).
Per ora è tutto: alla tua prosperità!
Paolo Rebuffo
Cosa è davvero successo nella borsa cinese questa settimana?
La Cina ha trascinato per ben due volte le borse mondiali nel baratro questa settimana. Ma non tutti i media ufficiali che si occupano di finanza hanno spiegato con chiarezza il processo che ha determinato questi due crash consecutivi.
Per capire meglio l’accaduto, è necessaria una premessa.